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Primo Maggio 2012 a Lido Valderice
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ESSERE ANTIFASCISTI
Mercoledi 25 aprile alle 21:00, presso il Circolo Libertario di Viale Regione Siciliana 115, sarà proiettato il film-documentario “Nazirock – Come sdoganare la svastica e i saluti romani” di Claudio Lazzaro, 2008. Un viaggio nell’estrema destra italiana, attraverso i suoi rituali, la sua follia, la musica, gli slogan e i personaggi.
Organizza il Gruppo Anarchico “Salsedo”. Ingresso libero.
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21 aprile, in piazza per il lavoro e contro la repressione
Sabato 21 aprile si è svolta la manifestazione indetta dal Collettivo lavoratori in lotta del Cantiere Navale di Trapani per protestare contro lo sgombero e rilanciare la lotta per il lavoro.
Il corteo, aperto dallo striscione “La dignità non si sgombera” ha raccolto l’adesione di diverse realtà politiche e associative di Trapani e Palermo.
Presenti, come sempre, gli anarchici del Gruppo “Salsedo” che hanno organizzato uno spezzone rosso e nero aperto dalla scritta: “Contro i licenziamenti, azione diretta”. All’iniziativa, hanno partecipato anche compagni palermitani della Federazione Anarchica Italiana e della Federazione Anarchica Siciliana.
Gli operai trapanesi hanno ufficialmente annunciato la costituzione della cooperativa “Bacino di carenaggio” con la quale si vuole rilevare e autogestire il cantiere. Un percorso di autodeterminazione che proprio gli anarchici trapanesi avevano pubblicamente suggerito alcuni mesi fa come ipotesi praticabile per uscire dal cappio della crisi e dei licenziamenti.
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CORTEO PER IL LAVORO A TRAPANI
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Da Radio BlackOut: lo sgombero al Cantiere Navale
Clicca e ascolta le interviste a Radio Blackout rilasciate da un compagno del “Salsedo” e da un operaio del Collettivo dei lavoratori in lotta :
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SGOMBERO AL CANTIERE NAVALE, SOLIDARIETÀ AGLI OPERAI
Con un ingente dispiegamento di reparti antisommossa, le forze dell’ordine hanno sgomberato all’alba il presidio permanente di lavoratori al Cantiere Navale di Trapani.
A circa sette mesi dall’inizio di questa lotta autorganizzata per il diritto al lavoro, istituzioni e proprietà hanno concertato l’azione repressiva al fine di stroncare la resistenza degli operai.
Ribadiamo, dopo mesi di sostegno incondizionato, la nostra solidarietà militante al Collettivo dei lavoratori in lotta.
Gruppo Anarchico “Andrea Salsedo” – Trapani
18/04/2012
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11 APRILE NO TAV A PALERMO
Raccogliendo l’appello lanciato dal Movimento No Tav per una mobilitazione nazionale in solidarietà alla Valsusa che resiste, il Gruppo Anarchico “Andrea Salsedo” ha partecipato allo spezzone rosso e nero organizzato dai compagni dello Spazio di Cultura Libert’Aria nell’ambito del corteo che si è svolto a Palermo. Ecco alcune foto:
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Amministrative 2012: il programma degli anarchici
Abituare il popolo a delegare ad altri la conquista e la difesa dei suoi diritti, è il modo più sicuro di lasciar libero corso all’arbitrio dei governanti.
(Errico Malatesta, 1897)
Conferenze stampa, proclami su internet, alleanze strategiche, propaganda.
La campagna elettorale per le amministrative 2012 è entrata nel vivo, in un quadro politico frammentato e confuso, reduce dai disastri degli ultimi vent’anni di berlusconismo.
La provincia di Trapani non fa eccezione rispetto al resto del paese. La classe politica annaspa con poche idee, tutte confuse. Destra, centro e sinistra sono etichette alle quali gli stessi protagonisti credono poco, incapaci come sono di decifrare una fase sociale, politica ed economica segnata da una crisi strutturale di tutto il sistema. L’unica cosa che conta è ritagliarsi un posto al sole per i prossimi anni, mantenendo o guadagnando per sé (e per i propri amici) i privilegi, il potere, il consenso e l’influenza che la politica di professione può garantire.
Poi, come sempre, ci siamo noi cittadini, noi lavoratori, noi senza potere.
Tutti ci chiedono di votare per questo o quel candidato, e tutti sono pronti a garantire la realizzazione di programmi mirabolanti, promettendo benessere, equità, sviluppo, ordine. Eppure, al di là dei personali convincimenti di ciascuno, è sufficiente guardare la realtà delle cose: i governi – compresi quelli eletti “democraticamente” – non hanno mai lavorato per tutelare gli interessi e la libertà dei popoli che vengono governati.
E questo vale a tutti i livelli.
Le elezioni sono un’illusione di libertà, per tanti motivi. Perché la maggioranza vince e le minoranze sono destinate a soccombere; perché in ogni caso il meccanismo della delega conferisce il potere a una minoranza di individui che decidono per tutti; perché consolidano un sistema gerarchico nel quale la libertà è ridotta al simulacro della rappresentanza istituzionale; perché giustificano il disordine sociale in cui c’è chi ha tutto e chi non ha niente; perché alimentano una casta parassitaria e autoreferenziale di burocrati.
E allora?
Noi anarchici invitiamo all’astensione, al rifiuto della delega, all’assunzione di responsabilità da parte di ciascuno.
L’organizzazione sociale, la produzione e la distribuzione della ricchezza, la cura delle nostre città, l’esercizio delle libertà individuali e collettive, il rispetto dell’ambiente, sono cose troppo importanti per essere delegate a poche persone.
Quello che proponiamo non è il disinteresse di chi diserta le urne per qualunquismo o sterile disaffezione. Il nostro astensionismo è attivo e rivoluzionario perché fa parte integrante di un approccio alternativo alla cura del bene comune, basato sull’autorganizzazione e la gestione diretta delle risorse da parte delle comunità che si autogovernano. Questo è possibile anche partendo dalle cose semplici: dalle assemblee di quartiere all’autoproduzione, dall’erogazione allo scambio solidale di beni e servizi, dalla costruzione di reti di mutuo appoggio alla creazione di organismi di base e di lotta nei quartieri e nei posti di lavoro.
E tanto altro ancora.
Noi non promettiamo niente, e non chiediamo voti. Il nostro programma è quello di sempre, e presuppone l’impegno di ciascuno: costruire libertà e uguaglianza nella solidarietà.
Gruppo Anarchico “Andrea Salsedo” – Trapani
10/04/2012
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QUELLA STRAGE NON FU UN ROMANZO
Riceviamo, condividiamo, e pubblichiamo.
———- Messaggio inoltrato ———-
Da: Gruppo anarchico Alfonso Failla <gruppoanarchicofailla@gmail.com>
Di seguito, documento sui fatti di piazza Fontana, distribuito a Palermo in occasione dell’uscita nelle sale cinematografiche de “Romanzo di una strage” di Marco Tullio Giordana.
***
QUELLA STRAGE NON FU UN ROMANZO
La memoria dei fatti di piazza Fontana dovrebbe essere un patrimonio collettivo ben piantato nelle teste e nei cuori di tutti gli italiani.
Eppure, soprattutto tra i più giovani, la conoscenza delle circostanze legate all’orribile strage del 12 dicembre 1969 non è assolutamente scontata.
Dietro a questa inconsapevolezza non ci sono soltanto i depistaggi e le tante menzogne che per anni hanno garantito l’impunità dei massacratori e dei loro complici, ma ci sono anche i vecchi e nuovi revisionismi della storia, le speculazioni di chi confonde l’opinione pubblica per promuovere una irrispettosa “pacificazione” tra vittime e carnefici.
Quella di piazza Fontana fu una strage di stato. L’estrema destra fascista, con la regia dei servizi segreti italiani e americani, massacrò 17 persone e ne ferì 88. Si trattò del primo grande attentato terroristico (già preceduto da altre provocazioni simili) che inaugurò la strategia della tensione. In un momento di grande effervescenza della società italiana (si pensi alle proteste studentesche, alle lotte dei lavoratori, al profondo cambiamento culturale del paese), la risposta dello stato doveva essere durissima e spietata: creare un evento traumatico per terrorizzare l’opinione pubblica, trovare un capro espiatorio, criminalizzare l’opposizione sociale e soffocare le lotte di emancipazione attraverso una svolta autoritaria.
Per questa strage furono subito incolpati gli anarchici.
Giuseppe Pinelli, un compagno anarchico che di lavoro faceva il ferroviere, fu interrogato per tre giorni di seguito su disposizione del commissario Luigi Calabresi. La sera del 15 dicembre veniva scaraventato dalla finestra dell’ufficio di Calabresi, al quarto piano della questura di Milano. La polizia si affrettò a precisare, con una serie di palesi bugie, che si era trattato di un suicidio dettato dal rimorso.
E invece, Pinelli era innocente, e gli anarchici con quella bomba non avevano proprio niente a che fare.
La campagna di controinformazione promossa dagli anarchici, dalla sinistra extraparlamentare e da autorevoli figure della cultura e del giornalismo del nostro paese riuscì a stabilire la realtà dei fatti: la bomba l’avevano messa i fascisti per conto dello stato. Dopo un drammatico calvario processuale, l’anarchico Pietro Valpreda – accusato di aver piazzato la bomba – fu assolto.
Anche se, dopo quarantadue anni, i veri colpevoli sono rimasti impuniti (perché difficilmente lo stato condanna se stesso), in numerose sentenze sono più volte emerse le chiare responsabilità e le oggettive complicità degli apparati dello stato e della manovalanza neonazista.
Questa è la storia della strage di stato, e non ce ne sono altre.
Una storia dannatamente vera.
Individualità anarchiche
Gruppo Anarchico “Alfonso Failla” – FAI Palermo
c/o Spazio di Cultura Libert’Aria
via Lungarini, 23 – Palermo
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Serata benefit al Circolo Libertario per i lavoratori CNT
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