DIMESSO UN PAPA, NE HANNO FATTO UN ALTRO? SERATA ANTICLERICALE AL CIRCOLO LIBERTARIO!

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AMEN

Proprio quello che serviva. Faccia simpatica, sorriso rassicurante, inflessione gradevole, niente fronzoli e un’ostentata umiltà. La Chiesa Cattolica ha trovato in Jorge Mario Bergoglio il nuovo rappresentante con il quale sostituire, pubblicamente, il papa dimissionario Joseph Ratzinger.
In effetti, da un punto di vista mediatico, è stata una mossa vincente. Addirittura, prima di augurare la buona notte come il più gioviale dei parroci di provincia, il nuovo papa si è inchinato davanti ai fedeli chiedendo loro una preghiera. Ed è stato amore a prima vista.
Si farà chiamare Francesco, con evidente riferimento alla semplicità e alla sobrietà che da più parti si richiedono per fare pulizia nei sordidi ambienti vaticani. Come non amarlo?
Mentre tutti i mezzi di comunicazione sono letteralmente impazziti nell’esaltare il nuovo papa e nell’alimentare le aspettative dell’opinione pubblica, vogliamo tenere alta l’attenzione su questioni meno consolatorie ma certamente più oggettive.
Jorge Mario Bergoglio, classe 1936, viene da Buenos Aires, Argentina. Nel 1972, a soli 36 anni, fu nominato superiore provinciale della Compagnia di Gesù. Era, cioè, il capo dei gesuiti argentini. Di lì a poco, nel 1976, l’Argentina precipitò nell’incubo del colpo di stato e della dittatura dei colonnelli fascisti appoggiati dalla CIA. In sette anni, furono ammazzate almeno trentamila persone, gran parte delle quali furono fatte letteralmente sparire: i desaparecidos.
Documenti ufficiali e tante inchieste hanno dimostrato le collusioni delle alte gerarchie cattoliche argentine e vaticane nei confronti di quella orribile dittatura. Un atteggiamento che ricorre più volte nella storia di Santa Romana Chiesa: dall’appoggio al fascismo italiano e al franchismo spagnolo, passando per i silenzi sullo sterminio nazista degli ebrei, fino alle dittature argentina e cilena.
In un documentato libro del 2006, L’isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina, il giornalista Horacio Verbitsky parla di Bergoglio, della sua affiliazione all’organizzazione di estrema destra Guardia di Ferro, e di quanto fosse perfettamente in sintonia con la giunta militare.
Da parte sua, l’interessato ha sempre respinto ogni accusa, e oggi c’è chi è pronto a sollevare Bergoglio da qualunque responsabilità.
I Gesuiti non sono famosi per la loro sincerità, ma per la loro astuzia politica. In ogni caso, non ci aspettiamo nulla di buono: le sue attuali posizioni sulle questioni etiche e sociali più urgenti (contraccezione, eutanasia, diritto di aborto, omosessualità) sono in linea con il retrivo conservatorismo dei suoi predecessori.
Ma oltre alle inquietanti ombre nel passato di Bergoglio, in mezzo all’euforia irrazionale e fideistica di questi giorni, noi non dimentichiamo le caratteristiche strutturali del potere religioso e politico della Chiesa di Roma. E teniamo accesa, contro ogni oscurantismo, la fiaccola del libero pensiero.

Gruppo Anarchico “Andrea Salsedo” – Trapani

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